Nella crioablazione è il freddo che va a congelare il tumore distruggendo le cellule e  trasformandole in tessuto cicatriziale che verrà nel tempo riassorbito dall’organismo senza alcuna necessità di ulteriori interventi chirurgici o altro.

I tumori trattati con la moderna crioablazione sono quelli renali, epatici, polmonari, ossei (sia primari che secondari), della mammella, della prostata e viene utilizzata anche per la terapia del dolore.

Oltre alla ridotta invasività questa metodica è anche ripetibile, negli eventuali casi in cui il tumore non sia stato completamente distrutto, andando così ad eliminare le cellule tumorali rimaste.

La crioablazione trova la sua indicazione nel trattamento dei tumori solidi. Consente di trattare tumori parenchimatosi con una tecnica mininvasiva, con disagio minimo per il paziente e con un veloce recupero postoperatorio e quindi con una degenza brevissima. Può venire eseguita per via percutanea, sotto guida TAC o ecografica o in tecnica aperta o laparoscopica.

Vale la pena di sottolineare che in alcuni casi la crioablazione consente di offrire ai pazienti una possibilità di trattamento efficace anche quando altre terapie non sono scelte possibili o egualmente efficaci.

I possibili campi di applicazione della crioablazione sono i seguenti

A) TUMORI RENALI

  • Tecnica aperta, laparoscopica, percutanea.
  • Ripetibilità dei trattamenti.
  • Permette il congelamento di tumori situati nella prossimità del sistema collettore.
  • Non inficia le funzioni renali a lungo termine e non crea extravasazione urinaria o formazione di fistole caliceali.
  • Ideale per lesioni esofitiche, miste e centrali.
  • Permette trattamenti nephron-sparing, indipendentemente dalle caratteristiche termiche locali della zona da trattare.

B) TUMORI POLMONARI E TORACICI

  • Tecnica aperta, toracoscopia, percutanea.
  • Ripetibilità dei trattamenti.
  • Possibilità di congelare nella trachea e nei bronchi minimizzando le potenziali complicazioni.
  • Trattamento efficace anche di lesioni localizzate in prossimità dei grandi vasi.
  • Quasi tutte le zone del polmone sono trattabili.
  • Indicata per pazienti con funzione polmonare ridotta.
  • Possibile nei pazienti altrimenti non operabili.
  • Debulking di tumori voluminosi e metastatici con possibili effetti di attivazione del sistema immunitario e conseguente miglioramento della prognosi.

C) TUMORI EPATICI

  • Tecnica aperta, laparoscopica, percutanea.
  • Ripetibilità dei trattamenti.
  • Ghiaccio ben visibile e procedure monitorabili con tecnica ultrasonografica, TAC o MRI open coil al fine di trattare il tumore risparmiando le strutture sensibili adiacenti.
  • Capacità di curare lesioni periferiche o capsulari con minimo dolore e fastidio per il paziente con tecnica percutanea in anestesia locale TAC o Ultrasuono diretta.
  • Possibilità di trattare malattia multi-focale e bi-lobare simultaneamente o lesioni grandi con sonde multiple.
  • Trattamento efficace anche di lesioni localizzate in prossimità dei grandi vasi.
  • Possibile nei pazienti altrimenti inoperabili.
  • Debulking di tumori voluminosi e metastatici con possibili effetti di attivazione del sistema immunitario e conseguente miglioramento della prognosi.

D) TUMORI PROSTATICI

  • Tecnica percutanea ecoguidata transperineale.
  • Ripetibilità dei trattamenti.
  • Possibile trattamento di tumori prostatici di qualsiasi grado o stadio.
  • Trattamento definitivo per i tumori localmente confinati
  • Possibile trattamento definitivo anche per tumori localmente avanzati.
  • Alta efficacia nei tumori di grado elevato (Gleason 8/9/10).
  • Utilizzabile nei fallimenti della radioterapia.
  • Basso tasso di complicanze.
  • Effetto disostruttivo efficace e tale da non richiede ulteriori atti chirurgici.
  • Possibile nei pazienti altrimenti inoperabili.
  • Debulking di tumori voluminosi e metastatici con possibili effetti di attivazione del sistema immunitario e conseguente miglioramento della prognosi.
  • Possibilità di risparmio dal punto di vista sociale poiché pazienti che altrimenti andrebbero trattati con radioterapia possono giovarsi di un trattamento meno costoso.
  • Possibilità di recuperare dal trattamento ormonale pazienti altrimenti destinati a trattamento cronico con conseguente risparmio dal punto di vista dei costi sociali.
  • Brevissima ospedalizzazione.
  • Possibilità di applicazione anche in sale chirurgiche “minori” e quindi non indispensabile impegno delle sale operatorie “maggiori”.

E) ONCOLOGIA ORTOPEDICA

  • Trattamento percutaneo palliativo per lesioni metastatiche multiple dolorose o di recidive locale.
  • Adiuvante locale anti sanguinamento.
  • Per trattamento anti emorragico nei tumori molto vascolarizzati o solidificanti.
  •  Ampiamento dei margini chirurgici post curettage.

F) INTERVENTI PALLIATIVI

  • Tecnica percutanea, laparoscopica, aperta.
  • Ripetibilità dei trattamenti.
  • Diminuzione notevole del dolore per pazienti con metastasi ossee, senza l’aumento del dolore a breve termine riscontrabile negli altri metodi.
  • Il mantenimento dell’architettura collagenosa delle terminazioni nervose può consentire l’immediata diminuzione del dolore con malattia metastatica associata.
  • Curare ampie zone e tumori geometricamente difficili in un unico trattamento con sonde multiple e alta visibilità nei tessuti morbidi.

La crioablazione presenta le seguenti caratteristiche specifiche ed esclusive rispetto ad altri trattamenti mininvasivi.

      A) ALTA VISIBILTA’ SOTTO GUIDA TAC O ECOGRAFICA

L’alta visibilità sotto guida TAC della palla di ghiaccio che si viene a formare e la zona ipercongena e cono d’ombra visibile con gli ultrasuoni, determinano il miglior monitoraggio durante tutta la procedura ed ha come risultato una immediata e più attendibile verifica della zona ablata.

      B) MINORE ALGOGENITA’ DURANTE E DOPO LA PROCEDURA

Il ghiaccio è un anestetico naturale, ciò permette di trattare un’ampia varietà di pazienti apportando loro un minimo fastidio durante la procedura, consente di semplificare e di ridurre le esigenze di sedazione del paziente e garantire una più rapida guarigione.

      C) LA PRODUZIONE DEL GHIACCIO È PREVEDIBILE E RIPRODUCIBILE

La producibilità della formazione del ghiaccio consente una pianificazione pre intervento e una monitorizzazione più semplice durante tutto il trattamento.

      D) NON DISTRUGGE IL COLLAGENE

La formazione del ghiaccio non intacca la struttura dei tessuti, ciò permette trattamenti vicino alle strutture critiche quali grandi vasi, dotti biliari, il dotto collettore renale, la trachea.

      E) RIDUZIONE DELLE POSSIBILTA’ DI SANGUINAMENTO

La non invasività del trattamento e le peculiarità del ghiaccio riducono al minimo le possibiltà di eventuali sanguinamenti e di conseguenti necessità di trasfusioni.

      F) BREVE DEGENZA OSPEDALIERA

Nella maggior parte dei casi il paziente viene dimesso in seconda giornata e i suoi tempi di recupero post intervento, vista la non invasività del trattamento, sono molto brevi.